vangelo di matteo commento

Qui si incontra il Padre, perché egli si rivela nel volto umano di Gesù e in lui si dona in pienezza. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Il cristiano nel mondo è come il fermento nella pasta per il pane, lentamente e silenziosamente la trasforma (Mt 13,33), è come il sale che saporisce dall’interno ogni vivanda, rendendola gradevole. Su questa visione nuova della vita poteva dire perciò: «Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà». L’amore e la salvezza non sono riservate ad una parte privilegiata e selezionata, sono di tutti. Intendiamoci, egli non descrive l’evento della sua venuta, così come si realizzerà nei dettagli. Salta agli occhi l'incapacità del ministro di avere almeno un briciolo di quella compassione che ha caratterizzato l’atteggiamento del re nei suoi riguardi. Il re si accorge che la promessa nasce dalla disperazione, e si muove a compassione del malcapitato e gli condona addirittura tutto. Proprio questo primo discorso, come l’ultimo, si chiude con il riferimento al rendiconto finale della fine dei tempi (quel giorno). In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Ha per tema l’attesa del Signore che viene a premiare chi è stato fedele e saggio nella vita e a far festa con lui. Risulta dalla triplice moltiplicazione di 12 x 12 e x 1000, e indica che i salvati sono il popolo Dio al quadrato e allargato fino all’infinito. Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Prima o poi finiranno, ma noi ne possiamo accelerare la fine con i nostri comportamenti. La beatitudine dei puri di cuore è quella dell’onestà e della rettitudine morale senza ipocrisie. Il dolore non è mai sterile, esso produce frutto quando e dove Dio vuole, passando attraverso vie misteriose che solo lui conosce. Capitolo 2,1-12 *Nato Gesù in Betlemme, città della Giudea, all’epoca del re erode, dall’oriente giunsero a Gerusalemme degli astrologi. In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Quando il Signore Gesù ritornò sotto forma di carne per compiere la Sua opera, neppure Lui sapeva, all’inizio, di essere il Messia e di essere giunto per compiere l’opera della redenzione. Bastava alzare gli occhi dal pozzo per scorgerlo, era proprio lì, sopra di loro. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! La vera festa del Corpus Domini coincide con il Giovedì Santo, ma sembra quasi scomparire tra le numerose celebrazioni della Settimana Santa. Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l'anima e il corpo. Quanti di noi si sono trovati o si trovano su quella via di Emmaus tra dubbi e incertezze, combattuti nella fede, feriti nella speranza, in cerca di quel Signore che sembra essere scomparso dalla vita di ogni giorno. Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Cristiano Sabatini-15/11/2020. Accanto a lei, mano nella mano, egli impara ad essere uomo, anzi uomo- Dio. E’ l’episodio raccontato subito dopo. Sono parabole della decisione e della conversione, indicano una svolta decisiva della vita. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: « Davvero tu sei Figlio di Dio!». Allora aprirà la loro mente a comprendere le Scritture, perché nella tomba essi non le avevano «ancora comprese». Quella voce infatti si farà udire di nuovo sul Tabor (17,5), dove Gesù inizia l’ultima tappa del suo cammino verso Gerusalemme per la sua morte e risurrezione. Le immagini indicano che Pietro possiede un’autorità vicaria alle dipendenze di Gesù, con la funzione di interpretare autenticamente la sua parola, con un servizio di unità e di carità, con un’azione di governo teso alla difesa e alla diffusione della verità evangelica. Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Se rispondeva: «sì», andava contro l’opinione popolare sempre restia a pagare un tributo gravoso, rifiutato anche per motivi religiosi alla maniera degli zeloti. La fede presuppone un’intelligenza pronta e aperta all’imprevedibile di Dio, non condizionata da pregiudizi e da mentalità troppo umani. Messa dell’aurora ……………………………………………………………………………. Lo Spirito è lo strumento di cui Dio si è servito pere un prodigio finora impensabile. Il racconto, presente solo nel vangelo di Matteo, è una specie di parabola; non intende cioè illustrare fotograficamente quello che accadrà. Così anche il Padre mio celeste farà con voi, se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Tutti capiscono che è in gioco il loro futuro, la vita eterna. Prima di tutto egli mette in guardia i discepoli sui condizionamenti familiari. Alla fine esso avrà un successo strepitoso che va oltre ogni aspettativa umana. Per Matteo questo è il momento in cui Gesù è apparso solidale con noi peccatori come «il servo del Signore» che «ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie» (8,17 cita Is 51,4). Su quella risposta si sarebbe giocata comunque la sua reputazione. Corregge il fraintendimento della donna che continua a pensare all’acqua sorgiva del pozzo, mentre egli le propone l’acqua del battesimo, un’acqua che purifica, disseta, dona la vita, ristora: «chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà più sete. Il discorso riguarda tutti i credenti, è destinato a tutti, non c’è nessuna discriminazione elitaria. Ed egli disse: «Vieni!». Sui mezzi di comunicazione di massa ne sentono di tutti i colori e bevono le più strampalate opinioni come ultime novità, magari scoperte recentemente su libri esoterici conosciuti da secoli. Per sostenere l’aggravio di spese del nuovo inquilino, l’imperatore Augusto istituì una tassa annua pro capite di due denari d’argento che gravava su tutti gli ebrei di Palestina, uomini e donne, schiavi e liberi, dai 12 ai 65 anni. Se noi andiamo a leggere la conclusione del vangelo, visto che tra sette anni arriveremo a quella pagina, anticipiamo i tempi. AC., che egli antichi padri stimavano ispirati da Dio, avevano letto inconsapevolmente quella promessa in chiave messianica. Al posto dei primi invitati Dio ha chiamato i popoli pagani che al tempo di Matteo già affollavano la chiesa. Dio non ha una volontà di salvezza e una di rovina. Egli aveva ristabilito la pace tra cielo e terra con la sua morte risurrezione. Per il resto dell’anno, l’edificio sacro fa solo parte di un panorama abituale che lascia indifferenti, un sovrappiù dell’edilizia residenziale. Troppi sono i bisogni della sua gente povera, disagiata, malata, depressa, assetata di Dio. Eppure, tra tutte queste persone, nemmeno una sapeva che Dio era già giunto sulla terra” (“Lavoro e ingresso (4)” in “La Parola appare nella carne”). Il risultato di una vita sbagliata è l’esclusione dal banchetto celeste, come nella parabola della grande cena (Mt 22,13). Ma nel cenacolo ci siamo tutti noi anche otto giorni dopo. Gesù ha appena ripulito con energia il tempio dal mercato che vi si teneva, e Marco ci avverte che i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo per metterlo a morte, ma avevano paura del popolo, che seguiva e ammirava il suo insegnamento (Mc 11,18). Il grido di gioia di Gesù è come una scoperta e una confessione entusiasta di fede (. Disse loro: «Ma voi chi dite che io sia?». Gesù dice addirittura che la riconciliazione e il perdono sono più importanti della preghiera e del culto. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e, là seduti, cambiamonete. La sequela di Cristo ci induce a non anteporre nulla a lui, a dare a lui il primo posto nella vita. Questo lo porta a conservare affetto per mille generazioni senza smentirsi. La frase di Gesù è provocatoria ed esige una presa di posizione netta: O Dio o il denaro. Come poteva essere figlio di Davide quel Gesù che non era stato generato da Giuseppe? Ci aspetteremmo che questa generosità straripante abbia reso il servo comprensivo e magnanimo; invece non gli ha insegnato nulla; non è servita a cambiargli il cuore cattivo ed egoista. L’evangelista è l’unico che attira l’attenzione sull’aspetto problematico del battesimo di Gesù: Perché egli scende al Giordano pur non avendo bisogno del battesimo di penitenza amministrato da Giovanni? Gesù intende chiarire con la parabola l’apparente fallimento della sua predicazione che non riscuoteva il successo sperato. Quel bambino è quanto di più grande possa donare Dio e ricevere l’umanità. Gesù lo capisce e la costringe a venire allo scoperto. Questa Chiesa, che ha la fede di Pietro come fondamento inamovibile, è destinata a vivere nel tempo fino alla seconda venuta di Gesù: «Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa». Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi». In quel tempo, Gesù riprese a parlare con parabole (ai capi dei sacerdoti e ai farisei) e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re che fece una festa di nozze per suo figlio. Può apparire strana la divisione delle giovani in due gruppi simmetrici con la designazione di «, Durante il vistoso ritardo dello sposo, le ragazze, che attendono con le lampade già accese, prima si assopiscono e poi addirittura si addormentano. Intanto Gesù cerca di cancellare ogni possibile dubbio sulla sua vera identità e invita a guardare le mani forate dai chiodi e il fianco trapassato dalla lancia del soldato romano. Alla gente semplice del suo popolo diceva: Dio si comporta così, come il proprietario dal campo inquinato, come l’uomo che pianta un albero di senape nel suo orto e come la donna che impasta il pane. Per Matteo Gesù propone il suo vangelo a tutti, anche se pochi sembrano rispondere alla sua chiamata. Solo allora Dio può pronunciare la parola fine per noi che siamo giunti alla meta. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Allora la donna samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Vangelo di Matteo – Cap 2. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui». I discepoli portano con loro le convinzioni incerte della gente, ma la loro vicinanza di vita con Gesù li ha resi più consapevoli e convinti. Chi ha dato a Giuseppe questa notizia che gli ha causato tanto disorientamento? Quando ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?” E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.”. La sua grandezza profetica lo metteva a confronto con Mosè e con Elia per superarla di larga misura. Non riusciva a capacitarsi come Dio le avesse inviato un così grande dono. Nel discorso di missione che continuiamo a leggere anche questa domenica, Gesù traccia il modello del discepolo, proprio in situazioni di ostilità da parte del mondo. Proprio come accade a noi nei due sacramenti dell’iniziazione cristiana: nel battesimo diventiamo figli di Dio mediante la purificazione dal peccato e il dono della vita divina; nella Confermazione riceviamo la forza dello Spirito per essere annunciatori coraggiosi e testimoni del vangelo nella vita e nel mondo. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. E’ una potenza divina che entrando nell’uomo lo sconvolge e lo cambia radicalmente facendone un profeta, un estatico, e dotandolo di forza e di capacità particolari. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio”. Ciò che sua madre non poté dargli fu una culla. Poco fa era lodato, ora è biasimato. 10, che presentava la missione, al cui centro c’era l’annuncio del Regno, e il cap.13 che Commento ai capp. Tutto questo è inquadrato nella tipologia dell’Esodo, che costituiva il cammino del popolo di Dio verso la terra promessa. E come se egli dicesse: «impara da ciò che vedi». E’ una necessità. Egli confessa che ha considerato i suo padrone come uno sfruttatore duro e senza scrupoli, che specula sull’impegno dei servi. Lo spunto dal Vangelo di oggi 25 Ottobre 2020, Domenica: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente ”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua perché egli fosse manifestato a Israele». Il vento impetuoso, che come un terremoto scuote la casa, è il segno sensibile della presenza dello Spirito che sta invadendo rumorosamente il mondo, cominciando da Gerusalemme. L’incontro-chiamata è scandito da tre verbi significativi: Camminare, vedere, dire. Viene infatti riconosciuto da una donna del posto che viola la sua solitudine e lo bersaglia con la sua insistenze richiesta. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Di questa mentalità risente la risposta dei discepoli: «Non abbiamo altro che cinque pani e due pesci». Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Sono anche tre i personaggi principali che si incrociano nel dialogo fra loro: il re, il primo debitore, il secondo debitore. Da allora senza Pietro non c’è chiesa di Cristo. E la Bibbia riporta: “Santificali nella verità: la Tua parola è verità” (Giovanni 17:17). Gli apostoli cercano di opporsi alla decisione, perché era come andare nella tana del lupo. e non sarebbe sopravvissuta, se suo figlio non avesse velato la sua gloria con la carne che lei gli aveva donato. Su questa idea di fondo, sono costruite le quattro strofe del canto, che celebra il cammino della Parola di Dio dall’eternità al tempo. Da dove viene la zizzania? E’ da persona sagge programmare il proprio futuro con consapevolezza e responsabilità, essere previdenti, mettendo in conto anche gli imprevedibili. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. E’ proprio il futuro che ci attende che dona significato al presente che viviamo. Quei dotti ebrei non ebbero difficoltà a rispondere, perché nella Bibbia c’era una chiara profezia di Michea (5,1), che indicava Betlemme come luogo di provenienza del futuro figlio di Davide. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. La ripetizione della parola «Signore» vuole significare l’intensità dell’invocazione, e dice che nemmeno tale intensità giova a qualcosa, se manca lo sforzo per compiere la volontà di Dio rivelata da Cristo nel discorso che sta concludendosi. Chi non la pensa così sarà ridimensionato da Dio. Sentiremmo che Dio è padre e madre che ha cura amorosa di tutti noi suoi figli come proclama la prima lettura di oggi, che assicura:«Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? «Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate nel villaggio che sta di fronte a voi e subito troverete un'asina legata e con essa un puledro. E’ un testimone umile, disinteressato, coraggioso, entusiasta, come dovrebbe essere quella di ogni cristiano. Da questo momento inizia l’opera di Gesù che Giovanni aveva preparato. Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Mt 22,1-14 Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». Le opere che Gesù compie gli sembrano troppo modeste a confronto delle aspettative che lui aveva suscitato sulle rive del Giordano. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. Una profonda amicizia sembra legare Matteo a Pietro, suo compaesano, perché racconta episodi significativi che lo riguardano. Su tutto questo è calata una specie di rassegnazione, che fa dire ai più: «fanno tutti così!». Ma poi si era pentito, aveva provato dispiacere del suo comportamento e si era recato al lavoro. Il giudizio di Gesù su questa situazione è duro e tagliente, schierato nettamente, com’è, dalla parte del primo figlio. Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, poiché conviene che adempiamo ogni giustizia». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Parla evidentemente anche a nome delle sue amiche, che sono rimaste immobilizzate dal dolore davanti alla tomba vuota, con quel suo plurale collettivo:«non sappiamo». Esso non è fatto a caso. Gli risposero: «Di Cesare». Gli rivolgono un caldo e sincero invito: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto» (v 29). E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Dal racconto dell’annunciazione di Luca sappiamo come ciò avvenne. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno vinta. La prima delle tre immagini è presa dalla storia di Noè, la seconda dalla vita feriale di uomini e donne, la terza dal ladro che agisce di notte per sorprendere e rubare. Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Recuperiamo fiducia nella provvidenza del nostro Dio che è Padre amoroso. Hanno molto da insegnarci. 3:53. Oggi il discorso continua tirando in campo altre due antitesi che hanno per tema la legge del taglione e la legge dell’amore limitato praticata dai suoi connazionali. Ma poi si pentì e vi andò. Quando viene il loro turno però essi ricevono un solo denaro come gli altri. Gesù amava Marta, e sua sorella e Lazzaro. Tira in campo perciò le tre energie spirituali dell’uomo: il cuore, l’anima, la mente; cioè i sentimenti, la volontà, l’intelligenza. E’ la prima volta, dopo i racconti di miracoli precedenti, che Gesù si definisce medico. E i servi gli dissero: Vuoi che andiamo a raccoglierla? Ciò non accade alle altre fedi o perché non sono conosciute o perché si ha paura delle reazioni violente di chi non tollera critiche o irrisione. Per rassicurare poi i sui ascoltatori che non sta sognando mentre parla, Gesù rivela che sta loro comunicando il pensiero stesso del Padre, perché i due si conoscono bene e si compenetrano fino ad essere una cosa sola. Siamo piccola cosa ma con effetti grandiosi. E se qualcuno vi dirà qualcosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito». Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. A coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». In realtà sono messe a confronto due ordini di grandezza, quello dei «nati da donna» e quello dei «nati da Dio». L’immagine della colomba come simbolo dello Spirito è presa dall’Antico Testamento, dove ha diversi modelli di riferimento: quello dello Spirito creatore che plana sulle acque primordiali per dare inizio alla creazione del mondo (Gn 1,1). Infatti io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (9,12s). Ma chi di noi si sente giusto davanti a Dio? Chi vuole può rileggersi le cose che ho scritto per ieri e nei commenti di almeno due altre domeniche. Il cieco guarito, è convocato di nuovo e mostra tutto il suo coraggio nel difendere con vivacità e intelligenza il suo benefattore, che egli nemmeno conosce, perché non l’ha ancora visto con i suoi nuovi occhi. 7:27 . Il vangelo di Giovanni ci riporta alla sera di Pasqua, quando Gesù risorto entrò a porte chiuse nel cenacolo e comparve improvvisamente vivo tra i suoi, che lo aspettavano trepidanti fin dal mattino, quando avevano ricevuto dalla donne l’annuncio della sua risurrezione. Il battesimo li faceva passare dalla morte alla vita perché li univa strettamente a Gesù che a Betania dichiara: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Questo la riempiva di confusione : «A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?». Il racconto di Matteo è scandito da quattro momenti distinti: la venuta di Gesù che si accoda ai battezzandi sulle rive del Giordano; il dialogo tra lui e il battezzatore; la scena di rivelazione con la venuta dello Spirito e la voce del Padre. Dobbiamo supplire noi con la nostra esperienza umana: All’età di 12-14 anni Maria fu visitata dell’Angelo Gabriele e ricevette l’annuncio della sua scelta come madre del Figlio di Dio che voleva farsi uomo. Anzi, lei sta proprio al centro di quel piano di salvezza che Dio attua con criteri e metodi del tutto originali e sorprendenti. La grande fede, l’aiuto del cielo e la loro forte unità d’amore hanno aiutato Maria e Giuseppe a superare le enormi difficoltà che incontrarono agli inizi della loro convivenza familiare. Non si può nascondere la fede, come non si può nascondere la luce, sarebbe contraddire l’essere stesso cristiano.

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